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Channel: Riciclattoli (e dintorni...)
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Cappellino di compleanno pronto in 5 minuti e riflessioni sparse

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Anche meno a dire la verità. Ecco, perché di tempo me ne rimane davvero poco. Ci mancava la ricaduta dell'influenza, della seconda influenza, per l'esattezza. Chiusi in casa (con il sole, no, dico con.il.sole), cercando di starci dentro tra regali, torte, organizzazione festa di compleanno. La sola cosa saggia sarebbe arrendersi all'evidenza: non si può far tutto da sola. Io sono una. I compleanni due. I virus sono molti di più. E le cose da fare (anche senza compleanni) decisamente troppe.

Però piccoli pensierini per renderli anche solo un po' speciali, i compleanni, secondo me sono coccole. Sono piccoli grandi grazie. Sono piccolezze che verranno dimenticate, lo so, ma forse contribuiranno, un giorno lontano, a essere uomini che si sono sentiti amati, e in grado di amare (non solo per questo, ovviamente, ma anche, forse).


Sono tante le mie imperfezioni (chiamiamole benevolmente così) di mamma. Però, sapete, ogni anno miglioro un poco, o almeno spero. E non perché diventi più semplice, ma perché voi, piccoli sonnambuli che funestate le mie notti da ben 5 anni, mi prendete la mano (o me lo gridate in faccia, in qualche modo) e mi obbligate a rimettermi in discussione, a pensarmi e ripensarmi come donna e come mamma. A superare i miei limiti e quando mi sembra di non farcela più, a tirare un sospirone e studiare una nuova strategia, piuttosto che darmi per vinta o continuare  a sbattere come una falena impazzita su finestre presunte o reali.

Mi rendete più forte e mi obbligate a guardare indietro per andare avanti, a crescere con voi per insegnarvi che la vita è un percorso a ostacoli, a volte, ma che la meraviglia sta nel superarli, nel reinventarsi, nello sconfiggere le paure di ogni giorno o i nostri blocchi più profondi, che magari ci portiamo dietro proprio dall'infanzia, finché abbiamo respiro.

O mi ricordate la bellezza e l'importanza di ridere fino alle lacrime, di ballare e cantare insieme, di chiudere fuori tutto, qualche volta, per far spazio solo a voi, a noi e avventurarci nel mondo, il giorno dopo, più entusiasti e sereni.



Siete nati con la neve, tutti e due. Quasi a spegnere i rumori del mondo per accogliervi. E' stata una emozione incredibile, ovviamente, ogni volta. Ma ancora non sapevo cosa aveste portato nella mia vita. Quanta gioia, quante sfide, quanta energia, sì anche quanta fatica. Ma alla fine non sono belle le fatiche che ci spingono a migliorarci? Me lo insegnate voi, ogni giorno, e spero di essere in grado di insegnarlo io, a voi, di rimando.

Buon compleanno, miei cuccioli di uomo.

p.s. scusate lo sproloquio: è la terza settimana a fila di influenza, i pochi neuroni rimasti ballano la rumba sfrenatamente per festeggiare come si deve, ma a ragionamenti non so quanto siano messi bene!



Una torta di compleanno da colorare!

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Poi la smetto con i post a tema compleanno, lo prometto (o forse no, almeno un altro paio ve li infilo, ma rilassatevi: poi per 11 mesi siete salvi!), ma di questa idea deliziosa di una torta di compleanno da colorare voglio proprio parlarvi! Eh già, anche la torta qui a casa Riciclattoli, doventa una esperienza creativa, certo anche solo cucinare lo è, ma volete mettere lo spasso di disegnarsi la propria torta di compleanno?


L'idea balzana non mi è venuta da sola nel cuore della notte o sotto la doccia come mi succede spesso, ma ho visto le foto su fb di Mammachecucina, che raccontava di questa bellissima torta che i bimbi possono decorare da sé con disegni realizzati con i pennarelli alimentari. La sua proviene da una pasticceria romana, La Fonderia, ed è stupenda!

Io a Milano non avevo mai visto nulla di simile, e sono andata a chiedere in qualche pasticceria e svolazzato in Rete alla ricerca di posti che realizzassero qualcosa di simile. Ebbene non ne ho trovate. Ovviamente quello che si può fare e farsi preparare una torta ricoperta di pasta da zucchero bianca (o comunque di un colore pastello chiaro) e procurarsi i pennarelli alimentari

L'amico Amazon ne ha un bell'assortimento, ma io non avevo tempo di aspettare la spedizione, quindi ho girato in diversi colorifici (quelli grandi li tengono, solo che nel mio caso eran terminati ovunque) e infine li ho trovati in un  bellissimo negozietto specializzato, che ti fa venir voglia di sfornare torte, biscotti e dolcetti, manco fossi un catering sponsorizzato dall'associazione dentisti italiani!



Bè per farvela breve alla fine ho deciso di fare una torta in casa, farcirla con crema pasticciera (ho usato questa ricetta), ricoprirla con cioccolato plastico bianco (all'inizio pare duro ma pare scaldarlo un po' e lavorarlo con il mattarello) et voilà!

Il bello ovviamente non sta tanto nei disegni in sé, ma nella personalizzazione, nel fatto che sono i bimbi a decorarsela, nella loro sorpresa, divertimento e soddisfazione! E che la torta in questo modo sarà davvero unica.



Un'idea sarebbe farne diverse negli anni e vedere le diverse decorazioni che ne salteranno fuori!



Costumi di carnevale fai da te: frutta e verdura

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Mamme e papà milanesi, nonni sfruttati, santi zii o tate che vi prestate a questo gioco al massacro: questo post è per voi. Rientrare nel fortunato novero delle scuole materne piegate al diktat dell'Expo, a cui tocca travestire i pargoli da frutta o ortaggi, ché dopo gli ornamenti natalizi fatti con frutta e spezie, ci toccano pure i costumi di carnevale a tema frutta e verdura?!

Del resto non vedevamo l'ora di cucire dei bei vestiti da ravanello, e i nostri figli sono entusiasti all'idea di vestirsi da sedano, no? E sicuramente dopo la festa dell'asilo loro in ogni altra festa di carnevale insisteranno per riutilizzare il costume da frutta e verdura, altro che dinosauri, supereroi e principesse Anna come se piovesse ! Che poi dico, se proprio proprio non potevate frane a meno potevamo anche riempirvi di stoffa, colori e carta crespa e i vestiti, al limite potevano essere una bella attività da fare a scuola nelle settimane precedenti il carnevale...

Ok, lascio da parte la mia lieve, appena accennata, vena polemica. E visto che io la ricerca on line l'ho fatta, vi proponga qualche spunto carino. Chissà mai, che ci sia qualcun'altro col mio problema, o qualche appassionato del genere. Io ad esempio mi sono innamorata di tutte le varianti dei travestimenti da ananas:

1. cappellini fai da te da ananas e anguria su youaremyfave.com 2. mini travestimento da ananas senza cucire 3. mantellina da ananas no sewing alla quale credo mi ispirerò 4. mantelline da frutta (ananas, anguria, mandarino)

Dolcissimi anche quelli da fragola:


1. un'altra mantellina no sewing 2. Della serie se solo avessi una femmina: costume da fragola con tutù 3. per ispirarsi: macedonia di body 4. deliziosa gonnellina a fragola


E alla fine anche i travestimenti da verdura hanno il loro perché, devo ammetterlo:

1. la famiglia di giardinieri spacca, da copiare! 2. Vestito da carota 3. Tris di verdure: pomodoro, pisello, zucca. 4. Anche i broccoli sono dolci

Sì, insomma, l'avete capito che brontolo, brontolo, ma alla fine sono una dagli entusiasmi facili. Però vi giuro che se vedete una in giro vestita così non sono io:

Source: trendhunter.com

Be my Valentine: San Valentino fai da te, handmade e per bambini

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Ebbene sì, anche io nella settimana più zuccherosa dell'anno, che poi a dirla tutto è quella del mio onomastico, mi sono piegata, lasciandomi andare alla vena romantica di S. Valentino. No, io non lo festeggio, però quando si tratta di romantiche  ispirazioni DIY & Handmade, da fare o da acquistare, non mi tiro mai indietro.

Ecco quindi una piccola, dolce, carrellata di idee per S.Valentino:

Se non avete tanto tempo e volete dei pensieri originali e fatti a mano, io sceglierei Etsy:

 1. innamorata di questi guantoni caldi e romantici 2 banner da stampare  3. romantica ghirlanda in feltro 4. Anellini a forma di cuore: li vogliooo!!!

Idee per far festa anche con i più piccoli:

1. Un cuore rosso pieno di gomme da masticare: ad effetto! 2. Deliziosa la borsa a cuore in carta riciclata 3. La fan del recupero dei pastelli a cera non può che proporvi questi pastelli fai da te a forma di cuore  4. cappellini a cuore fatti con i piatti di carta 

Fai da te a tema per andare dritti al cuore dell'amato/a? 

1. Dolci vasetti di recupero 2. Un cuore di post it: effetto assicurato con poco! 3. Bellissimo questo mini album foto pieghevole: per le foto di coppia, e non! 4. Saponette fai da te cuoriciose 

Sarà perché ti amo (#mycasafacile)

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La casa per me è un luogo in cui accogliere: gli amici, l'amore, i figli. Dev'essere calda, assomigliarmi, un luogo dell'anima. Anche un luogo in cui nascondermi, qualche volta. E come tale essere capace di trasformarsi con me, seguendo la mia storia, le mie passioni, le mie esigenze in evoluzione. Sarà anche per questo che ho sempre amato Casa Facile, e non scherzo quando dico che quando sono all'estero me la faccio comprare e tener da parte dalla mia mamma. Perché Casa Facileè una rivista che non solo ha buon gusto, ma ha cuore, mostra case splendide, ma vere, vissute, con delle storie da raccontare.

Del resto io con le case ho un rapporto particolare, anche se alcuni direbbero semplicemente "strano". 

In realtà forse essere éxpat è solo una scusa, o una conseguenza, ma da nomade e irrequieta  quale sono, per molto tempo non ho sentito il bisogno di una casa "vera". Non fraintendetemi: mi è sempre piaciuto giocare con arredi e decori, fin da quando spostavo i mobili della mia cameretta da bambina: come uno tsunami di punto in bianco stravolgevo tutto; restava immune dalla mia furia creativo-emotiva da preadolescente solo il grosso armadio che non riuscivo per ovvi motivi a spostare (santi i miei genitori, a  ben pensarci). 


E' venuto poi il fatidico ed emozionante momento tanto sognato: la prima casa da (quasi) adulta. 

L'agognato momento dell'indipendenza, ovvero: finalmente all'Ikea potevo sfogarmi con acquisti e progetti più consistenti di centinaia di candele di cui avevo fatto incetta per anni. La mia prima casetta, in condivisione a dir il vero, era una specie di covo pieno di colore e fantasia, anche se con poca luce, fatta di tanti pezzi basici e di recupero. Non era bella, a ben pensarci, ma calda e accogliente, questo me lo dicevano tutti, ed era il luogo ideale per pranzi e cene improvvisati e pieni di allegria, chiacchiere condivise davanti a del buon vino, quasi sempre rosso, luci soffuse e tanta musica, festeggiamenti, o nottate passate a preparare gli ultimi esami con gli amici (sorvolo su quelle passate a leccarsi le ferite amorose, ma anche a quello serve, una casa).

Poi ho cominciato davvero a girovagare, e le case sono state tante, forse troppe, visto che ho smesso di appendere quadri e poster alle pareti (e questo non è bello, lo so), tante che non ho mai sentito il bisogno di grossi progetti, anche perché sono sempre state case in affitto. Però penso che un tratto in comune tutte le case che ho abitato ce l'abbiano: ho sempre cercato di renderle più mie, più nostre possibile: personali,  estrose e accoglienti, in modo che chiunque ci venisse si sentisse un po' a casa. 

Basta poco a volte: cuscini, stoffe, mobili di recupero, colore e un tocco fai da te, naturalmente!



Non so quale siano davvero i tratti della mia casa ideale, perché in questo prendo delle cotte facili, anche se ho gusti un po' difficili: mi innamoro dei colori, delle atmosfere, delle vibrazioni, delle emozioni che suscitano. Mi appassiono alle tendenze, all'uso dei materiali, e adoro le rivoluzioni degli spazi. Di sicuro amo il parquet, di cui non riesco più a fare a meno, e la luce, che non è mai abbastanza e da sola arreda.

L'unica casa di cui mi sia davvero innamorata era così: vi ci si accedeva da una vecchia scala a chiocciola in legno lucido, un po' scricchiolante a dire il vero, con un bel parquet a lisca di pesce, porte e infissi in legno bianco, d'epoca. Tanta luce e un'atmosfera d'altri tempi. E' stato amore a prima vista, mi sembrava bellissima così, anche con i suoi difetti, persino senza mobili. 

Non appena ci ho messo piede ho sentito che lì saremmo diventati una famiglia, e quella è stata davvero la casa dove è nato il mio primo figlio. Poi qualche volta con quel fagottino in braccio, quella scala scricchiolante mi è capitato di maledirla, è vero. Eppure quell'appartamento romantico per me è stata davvero un nido, ed è la casa che sicuramente ricordo con più tenerezza.



Anche oggi, che un po' più di stabilità non mi dispiacerebbe affatto, giusto per appendere finalmente qualcosa alle pareti dopo anni di stile che vendo come minimal, ammetto che oscillo di continuo tra la passione per le case d'epoca e quelle ultramoderne, fatte di enormi vetrate e spazi super-razionali. 

Ma vi confesso che il primo motivo (irrazionale, forse) per cui vorrei una casa mia è il bagno. Concedetemelo, dopo tanti anni di vita all'estero. Leggasi: senza bidet! Un bagno pensato, progettato e realizzato secondo i miei (nostri) desideri e bisogni, in un sano mix tra funzionalità e estetica, anche se mio marito vi direbbe di certo che prima che alla funzionalità penserei al colore delle piastrelle. 

Ma non è solo questo: giuro che ho studiato con serietà e concentrazione assoluta i suggerimenti di Casa Facile per ristrutturare i bagni a seconda delle forme della stanza. Una serietà da folle se si considera che non ho un bagno da ristrutturare, al momento. E la stanza dei bambini? Quello è un regno incantato dove dar libero sfogo alla fantasia!



Il primo motivo per cui amo Casa Facile forse è insito nella mia storia, nel mio modo di essere. Ma di motivi per innamorarsene ce ne sono parecchi, dal mio punto di vista:

  • perché è un appuntamento che mi fa star sulle spine e sorridere già da qualche giorno prima della sua uscita, ogni mese, da anni (vi dico una piccola manie di quelle da persona un po' fuori di testa: quando so che è uscito aspetto ancora qualche giorno - non troppi eh- per prolungare il piacere dell'attesa. Ok, sono da ricovero, lo so, però ammetterete che la poetica dell'attesa e del rituale è stata apprezzata ha il suo perché. Mi sento un po' il piccolo principe alle prese con la sua volpe, anche se io, in realtà, non sto addomesticando un bel niente, lo so bene.
  • perché ci son sempre delle idee craft, décor&diy a cui ispirarsi, spesso con un occhio al recupero creativo. Anzi credo che sia stata la prima rivista italiana a dare una spolverata all'idea del fai da te, aprendosi a una visione contemporanea e internazionale del mondo del craft. 
  • perché è vicino a quell'idea di design democratico che piace a me: non mostra solo case da sogno, inarrivabili, ma le case che potrebbero essere le nostre, con le loro storie, e ci racconta come hanno cambiato volto, come ottimizzare gli spazi, la luce, come personalizzarle.
  • perché non è solo una rivista, è anche una community. E anche se io sono una timida, in piccola misura mi ci sento parte, e mi piacerebbe diventarlo in maniera davvero attiva.
  • perché ha saputo aprirsi al mondo dei blog e dà sempre spazio e voce a contributi di blogger, che un po' mi piace considerare amiche ed è bello vederle esprimersi, crescere, scovare nuove idee.
  • perché quando ci sono degli inserti speciali la sorpresa, l'attesa e la gioia raddoppiano!


*con questo post partecipo al concorso per diventare blogger CFstyle
**troverete il tutorial per creare l'acchiappasogni della foto nei prossimi giorni sul blog!



Super fermalibri di recupero

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Prendi una statuina da supereroe (spiderman per l'esattezza) che si è rotta e non sta più in piedi, prendi la passione per i colori fluo e il fai da te,  e delle mani che non riescono a buttar via un oggetto rotto senza pensare compulsivamente: ma non è che ci posso fare qualcosa? Ed ecco che dalla follia creativa della sottoscritta il povero spiderman zoppo di trasforma in una specie di Hulk reggilibri:




Non paga per le mie "brillanti" idee ho anche lanciato un sondaggio (intelligente eh, non c'è che dire) on line sul corretto nome da dare a questo fantomatico oggetto: paiono accettate due versioni: fermalibri e reggi libri, se proprio ve lo stavate domandando... del resto chi non passa così le sue serate?



Per farlo ho utilizzato:
  • una statuina di spiderman rotta
  • un tappo di un vecchio barattolo
  • vernice spray verde
  • della creta/plastilina
  • colla a caldo
Semplicemente ho incollato la statuina alla base e ho reso il tutto più stabile mettendoci sotto della plastilina, poi colorato con lo spray (facendo diverse mani) e aspettato che asciugasse.


Comunque oh, è una cavolata, lo so, ma a me sta simpatico! 

Dreamcatcher diy

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L'avevo preannunciato nel post di CasaFacile, ed eccomi qui con il tutorial (anche se in realtà è molto intuitivo) per costruirsi un acchiappasogni fai da te, o dreamcatcher che dir si voglia.




Come vi dicevo è semplice, e realizzarlo per me è stato molto rilassante.

Cosa ti serve:
  • cerchio in legno da ricamo
  • fili di cotone o lana e nylon 
  • bottoni, perline, pompon insomma tutto quello che avete in casa e vi colpisce la fantasia per decorare
  • washi tape
  • fil di ferro
Come si fa:
1.Apri il cerchio in legno nelle due componenti e decora la parte esterna con washi tape
(un'altra idea potrebbe esserlo colorarlo con colori acrilici, ad esempio).

2. Con il fil di  ferro io ho sagomato un cuore (ma puoi far un cerchio, un rompo, un triangolo), l'ho chiuso arrotoloando insieme le estremita e tagliando l'eccesso di fil di ferro e infine l'ho ricoperto con il washi tape.

3.A questo punto ho fissato il cuore all'interno del cerchio più piccolo (quello interno insomma) Con dei fili colorati.

4. Una volta fissato il cuore ho aggiunto altri fili a raggiera, decorandone alcuni con perline e bottoni.




5. Ho lasciato più lunghi i fili che terminavano nella parte bassa del cerchio, in modo da poterli decorare (ovviamnete potete anche aggiungerne di nuovi fissandoli al cerchio in legno). e Poi ho chiuso i due cerchi stringendo quello esterno su quello interno con l'apposita vite.

6. Per decorare i fili che pendono ho utilizzato quello che avevo in casa: perline, bottoni, fiorellini il feltro, ho fatto un mini pompon con la lana, delle bandierine con il washi tape, insomma qui puoi sbizzarrirti e svuotare un po' di cassettini e scatoline che riempi di cosucce in attesa di riutilizzarle: un bel modo per recuperarle secondo me!



E' davvero tutto, ci si mette più a scriverlo che a farlo, ed è così allegro che i bambini me ne hanno chiesti due, quindi presto ne realizzerà con loro una versione che possono fare anche i bambini (non che questa sia difficile eh, ma vedrete cosa intendo).

P.s. comunicazione di servizio: ho portato la mia macchina fotografica a riparare, sono ancora in attesa di preventivo, a voi non fregherà una mazza probabilmente, ma io son davvero in difficoltà a fare le fotografie per il blog in questo periodo... ;-)






Bed for twos, o il fascino intramontabile dei letti a castello

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Sarà la sindrome del secondogenito obbligato a dormire al piano inferiore (che poi a ben pensarci potrebbe essere una metafora), ma ci sono passata anche io in quella fase, parlo dell'amore incondizionato per i letti a castello e quel desiderio di dormire "al piano in alto", di arrampicarmici, di rifugiarmi lassù, un po' più vicina al tetto, al cielo, alle stelle.

C'è poi da dire che il letto a castello rimane un'ottima soluzione salvaspazio e soprattutto per chi vive in città, con i bambini, gli spazi degli appartamenti sempre ridotti, sembra di essere in perenne carenza di metri quadri: allora utilizzare lo spazio in verticale e far contenti i bimbi nello stesso tempo rappresenta un bel plus nella scelta di questo tipo di soluzione. E' da un po' che navigo e colleziono su Pinterest idee, e a parte i grandi classici (low cost o di design) ci sono delle soluzioni/creazioni semplicemente spettacolari, come questa:


Ok cosa dicevamo della carenza di spazio? Ammetto che mi son lasciata prendere la mano e non tutte le soluzioni sono davvero salvaspazio, ma belle sì. Quindi oggi vi propongo una piccola carrellata di idee, ditemi poi cosa ve ne pare:


1. un'altra casetta da favola: e anche questa la vorrei per me, ovviamente!  2. Questa soluzione mi comunica un senso di libertà, come una casetta su un albero... 3. giallo, lo amo perché mette allegria al primo sguardo. 4. E vabbè questo secondo me non spacca, di più!


1. Un letto a castello fai da te da incastrare in una nicchia. Una soluzione semplice, razionale e bella, che mi convince al 100%. 2. su questo letto Ikea fantastico da anni (e anche Leo) solo continuo a chiedermi se la parte sotto non sia troppo bassa per farci dormire il secondo, voi che ne pensate? 3. Geniale esempio di hackeraggio Ikea, scopritela meglio! 4.Questo a casetta è da sogno, semplicemente, qualcuno si offre per costruirmela?

Giusto per lasciarvi con qualcosa di più semplice, per ricordarci che a volte la soluzione non sta nelle grandi cose:
Fonte: Canaryhome




Garbage Robot

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Oggi vi parlo dell'opera di una donna, una creativa, un'illustratrice, di certo non convenzionale. Si tratta di Annika Oyrabo e dei suoi Schrottroboter, letteralmente robot di spazzatura.

No dico, già una persona che sulla home page del suo blog irrompe con un "I love junk" mi sta simpatica, poi afferma dei suoi Robot di riciclo "crescono con cose comunemente considerate senza valore, gettate via e dimenticate. Raccontano così la bellezza che si nasconde nel superfluo". Potrei non amarla? Io, proprio io?





Crafter e accumulatrici compulsive del gruppo #ProudCrazyCrafter consolatevi (e ispiratevi), c'è chi ne fa una filosofia di vita, una ispirazione artistica profonda:

Ora faccio un po' di outing: c'è stato un periodo, soprattuto quando scrivevo i miei libri (e visto il tema principale di questo blog) in cui tenevo davvero di tutto. Non che mi sia passata, però lo spazio in casa è quello che è e a volte mi sento davvero travolta dal troppo e dalla confusione, avrei bisogno di più spazi, di più vuoto, di più ordine (ma sono una disordinata cronica, che si accompagna a un marito accumulatore: immaginate che delirio può venirne fuori?). Quindi ultimamente sto cominciando a declutterare senza pietà (sì con la lacrimuccia che mi scende pensando a cosa potrei fare di quella scatolina, quel tappo, quel filo ecc ecc), spinta ulteriormente da una lezione che ho seguito la settimana scorsa. Vi immaginate 7 ore con una persona che vi parla dei benifici del riordino? Giuro che rientrata a casa, già in preda ai tremori dell'ennesima influenza (reali eh, mica metaforici) ho ribaltato la stanza da letto.

E comunque, torniamo a queste delizie:


Schrottroboter è anche un libro (ma in tedesco, edito da Beltz & Gelberg Verlag):


Ma quant'è bello? Quasi da sperare che i miei figli non lo scoprano, perché unisce la loro passione per i robot, alla mia abitudine di creare con loro riciclattoli, che ormai hanno introiettato e pare loro cosa naturale costruire (o tentarci) di tutto con materiali di recupero:


Tutte le foto di questo post sono tratte dal sito di Annika Oyrabo



Giochi di una volta: scriviamo con una piuma

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Sono una romantica. Una romantica attempata, probabilmente. Anche se non son così vecchia e quando andavo alle elemenatari ovviamente non si scriveva con le piume, c'era nei vecchi banchi di scuola ancora il buco per il calamaio. Ve lo ricordate? No? Troppo giovane, baby! Sarà anche per questo che l'idea di scrivere con la piuma e l'inchiostro mi ha sempre affascinata da morire.


E insomma appena ne ho avuta l'occasione, ovvero quando ho avuto la piuma sottomano (no, non ho spiumato nessun pennuto, non lo farei mai!) ho fatto provare anche mio figlio, che ha gradito molto. E l'ha fatto parecchio tempo fa. Penso per i bimbi che scrivono o cominciano a scrivere sia anche più emozionante.


Non fraintendetemi io non sono contraria alle nuove tecnologie (anche se, con loro, ci vado piano, pianissimo rispetto alla media), ma credo che sperimentare anche altre attività manuali sia un bell'esercizio, un arricchimento. E voi, avete mai provato a scrivere con una piuma? O altre attività d'altri tempi?

Pazza per le nappine!

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Buondì gente, sentite la primavera? Io sì, del resto è la mia stagione preferita e mi lascio trasportare da mille nuove idee e progetti, ispirazioni, sogni ad occhi aperti. In poche parole: ho ancora più difficoltà di concentrazione, tipo gli adolescenti a scuola!

Scherzi a parte, oggi vi rendo partecipi di una mia nuova passione, di cui sicuro avrete già visto tracce sparse per la rete, ma non potevo esimermi: vado pazza per le nappine, in ogni loro variante di materiale, colore e utilizzo!

  

1. Una ghirlanda con nappe in stoffa, anche di recupero 2. Stupenda questa collana realizzata tutta con la catenina, nappa compresa  3. how to make....le nappe, appunto! 4. Wall hanging



1. nappe in pelle, sono bellissimissime, devo trattenermi!  2. Ghirlanda di nappine in lana: superfacile!  3. Su etsy queste collane deliziose con colori neon 4. usiamole per tutto, anche per i pacchetti

Festa del papà: pupazzo con ritratto (punk)

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Noi siamo una famiglia mobile, questo l'avrete capito: un anno qua, tre mesi là e così via... E la cosa, anche per una che non ha mai sognato radici fisiche forti e saldi, e di indole è piuttosto irrequieta, non è il massimo, soprattutto quando vuol dire cercar casa, asili, aiuti (o peggio, non averne affatto di aiuti), reinventarsi e rimettersi in gioco (badando in primis a far da cuscinetto per i tuoi figli) ogni pochi mesi.

Perché dico questo? Non so, forse per mettere le mani avanti: festeggiare certe feste canoniche non mi è mai piaciuto e, molto semplicemente, non l'ho mai fatto.


Nella mia famiglia non sono mai esistite festa della mamma, del papà, dei nonni e via così. Una volta le maestre chiamarono indignate mia madre perché mi rifiutati di far un portacenere per la festa del papà, che oltretutto non ha mai fumato in vita sua (erano gli anni Ottanta, quando a scuola non sembrava strano far costruire posacenere ai bambini!)

Dicevo: posacenere a parte, non ho mi amato queste feste, ma sarà il blog, sarà l'età, quest'anno son proprio contenta di aver confezionato con i bimbi un regalo per il loro papà, che oltretutto in settimana non ci vede, ma da sentimentale introverso quale è so che apprezzerà!

Ho pensato a una cosa tenera e morbida, un pupazzo con un suo ritratto, che alla fine è uscito particolarmente punk: mi fa troppo ridere e soprattutto son certa che ci farà tenerezza a riguardarlo tra qualche anno, quando l'autore sarà più grande. Ecco a voi Papunk, il pupazzo punk fai da te per la festa del papà:






Materiali:

  • una vecchia t-shirt del papà (ma anche di qualcun altro)
  • recupero di stoffa che avete in casa
  • colori per la stoffa (io ho usato i pastelli, ma per i bimbi non son facilissimi da usare per un ritratto perché son molto morbidi, probabilmente con i pennarelli è più facile)
  • Scotch da pacchi per tenere tesa la stoffa
  • ago e filo
  • forbici
  • ovatta o altro materiale per imbottire (anche il resto stesso della maglietta va benissimo)


Come si fa:

  1. taglia il pezzo di maglietta da disegnare e tendi la stoffa più che puoi per rendere più semplice disegnarci sopra e fermale con scotch da pacchi
  2. Fai fare al tuo bambino il ritratto del papà
  3. stira a rovescio per fissare i colori
  4. Taglia la sagoma e tagliane una identica con la stoffa che usi per il retro del cuscino 
  5. Poni le due parti dritto contro dritto e cucile insieme lasciando aperto solo qualche centimetro
  6. Rigira la sagoma cucita in modo che le cuciture stiano all'interno e il disegno all'esterno e riempi con l'ovatta o altro materiale
  7. Chiudi cucendo l'ultimo pezzetto lasciato aperto.

Camere dei bambini: compensato ne abbiamo?

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Arrendetevi, ho voglia di giocare a metter sù casa, ho voglia di personalizzarla, ho voglia di renderla nostra con un sapiente mix di cose fatte da noi (ho detto NOI, capito marito?), acquistate e magari recuperate. Ho voglia di un nido, dove sentirci finalmente un po' più a casa. E le conseguenze ve le beccate anche voi, perché le mie ispirazioni le riverso qua sopra... Oggi è la volta del compensato, a volte bistrattato, diciamocelo. Eppure quante cose belle, funzionali e a basso costo ci possiamo fare?

Quindi eccovi alcune idee fai da te realizzate con il compensato per la cameretta dei bambini, tutte da copiare:


1. Una parete pensata per gli attacchi creativi dei più piccoli con casetta pitturata con la vernice lavagna 2. In questo asilo ci vorrei vivere o quantomeno portarci i miei figli: sono belli persino i contenitori per le scarpe! 3. Scatole impilabili porta giochi, convincerò mai il marito ad aiutarmi nell'impresa? 4. sala giochi fai da te con parete attrezzata




1. Questa scaffalatura dalle linee pulite e razionali è stata pensata per un asilo: bella e intelligente, perché non studiare una soluzione casalinga? 2. parete di arrampicata casalinga 3. angolo gioco 4. E infine anche un piccolo angolo per lo studio 

Easter modern stitch: il portaovetti di cartone ricamato

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Modalità festa del papà OFF, modalità Pasqua ON: pronti, via! Quest'anno mi esibisco in una quantità di cose inutili, lo so, ma che mi fanno sorridere. E alla fine per me il sorriso è il miglior modo di affrontare anche le strade più impervie (dietro si spera ci sia anche testa, e cuore... il fisico non pervenuto, ma vabbè)...

Dovete sapere che per un laboratorio che poi ho deciso di realizzare diversamente avevo chiesto a destra e a manca cartoni delle uova (noi non ne consumiamo molte) e alla fine mi son ritrovata pienissima; è così che mi è venuto lo sghiribizzo, proprio a me che con l'ago sono una mezza schiappa, o quantomeno molto imprecisa, di ricamarle:


In effetti il risultato non è perfetto, ma se mi ricapitasse ho capito quei due trucchetti per migliorarmi. In pratica si tratta semplicemente di un punto croce su cartoncino di recupero (della serie: come ti riciclo pure il cartone delle uova), su cui volendo potete sbizzarrirvi a piacimento.

Cosa ti serve:

  • cartone delle uova
  • filo da ricamo
  • ago
  • una matita
  • ovetti di cioccolato a volontà!




Come si fa:

  1. Con la matita disegna la tua sagoma (nel mio caso un cuore) a crocette.
  2. Io ho fatto l'errore di bucare con un ago in corrispondenza dei punti in cui inserire l'ago, credendo di facilitare il lavoro, ma in realtà è più funzionale saltare questo passaggio e passare direttamente a ricamare con ago e filo: guadagnerete tempo, eviterete buchi in più (dal retro non è così scontato rientrare nel buco), e il cartone delle uova non si spezzerà.
  3. Se volete rinforzate il retro con washi tape o scotch, poi non vi resta che riempire di ovetti a volontà! Ovviamente potrete utilizzare la scatolina come portagioie, ninnoli o quel che vi pare.
p.s. Siete per caso attratti dal mio finto cactus? Seguitemi: il prossimo post sarà a tema...

pollici neri a me: pretended succulents

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Io appartengo alla categoria dei pollici killer, e per di più alla sottocategoria più sfigata: quella che un po' ne soffre.

Vorrei circondarmi di tante e rigogliose piante, vorrei una casa piena di angoli green, con piante sui davanzali, che pendono dai soffitti, che mi annunciano l'arrivo della primavera. Quindi ogni tanto mi ci metto, con risultati imbarazzanti alterni. Questo esperimento con le erbe aromatiche ad esempio non è andato malaccio (giuro che sono ancora vive nonostante un trasloco!), e i bulbi che ho piantato in autunno stanno buttando proprio ora. Fanno da contrappasso i cadaveri che ogni tanto mi ritrovo per casa, ad esempio anche la piantina che vedete nella foto qui sotto è passata a miglior vita, le sopravvive la sorella in stoffa, comprata qualche anno fa in un mercatino a Barcellona...


Altro che pendere da soffitti e davanzali: credo che alcune piante si butterebbero volentieri di sotto gridando pietà! Dovete sapere che conoscendo la mia incapacità di prendermi cura delle piante, quando aspettavo il mio primo figlio, temevo seriamente per la sua incolumità e mi tranquillizzava l'idea che perlomeno i neonati quando hanno fame e sete piangono, in modo che non potessi dimenticarmi di annaffiarli di allattarlo.

Quindi se anche voi siete pollici killer, ma amate il verde e in particolare le piante grasse, ecco qualche idea fai da te per non ammazzarle impietosamente:


1. Cactus di sassi dipinti 2. Romantico cactus, in stoffa 3. Di carta pesta su   4. Tricot, deliziosi!



E per la serie: non c'è amore senza spine, altre tre idee: questa volta con vere piante grasse in vista dei mesi più romantici dell'anno, ovvero quelli dei matrimoni:

1. Una bomboniera succulenta 2. Un bouquet mooolto green 3. Posso dimenticare l'amore per i dinosauri? Questa sarebbe un'idea per una bomboniera molto molto alternativa!





Pasqua: vi presento le uova Ninja

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Ve l'avevo detto che sarebbe stata una Pasqua ignorante, ma ammetto che mi sto divertendo, quindi pochi preamboli e vado a presentarvi dei personaggi che soprattutto se avete figli maschi come la sottoscritta riconoscerete al volo: le uova Ninja:


Diciamo che se vi ricordate le mie uova dell'anno scorso sapete che mi diverto a travestire le uova, in una specie di Pasqua carnevalesca e burlona. Non so se ricordate ad esempio l'uovo sub (il mio preferito), o l'uovosauro.

Quest'anno ci siamo buttati sulle tartarughe Ninja che personalmente non amo alla follia, ma lo stesso non posso dire di mio figlio.



Da fare sono davvero una scemata, ti serviranno:

  • uova, meglio se bianche ma non per forza
  • colorante per uova verde (io ne ho usato un tipo super bio super naturale super tutto, ma colorano pochino, devo dire)
  • carta colorata (o banca da colorare)
  • forbici
  • pennarello nero
  • colla o scotch

Come si preparano le uova ninja:

  1. procedi a colorare le uova di verde seguendo le istruzioni che troverai sulla confezione dei colori
  2. taglia due striscioline di carta colorata per fare la benda delle tartarughe e fermale con lo scotch o la colla
  3. taglia gli occhi sulla carta bianca e disegnaci la pupilla poi incollale sulla fascia
  4. metti la fascia sull'uovo ed è già bello e pronto: uova ninja alla riscossa!






Le abilità nascoste (o non viste) dei bambini (e non solo)

Mercato Bello Kids Edition #3

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Rieccomi fuggevole e affannata per lasciarvi una comunicazione di servizio, soprattutto per chi sta a Milano e dintorni: tornati dalle vacanze e in cerca di idee per domenica prossima 12 aprile? Segnatevi questo:

Torna Mercato Bello - Special Kids Edition, pienissimo di crafters che vendono le loro deliziose creature, ops creazioni: prodotti rigorosamente handmade e a prezzi sostenibili pensati per i bambini.
Accanto all'area Market ci sarà il Kids Sofa Party, un'area ad alto tasso creativo ricca di presentazioni e laboratori per i più piccoli.




Quando? Domenica 12 aprile dal brunch al post aperitivo, ovvero dalle 12 alle 21, via aspetto eh?

Ci sarò anche io, infatti, insieme a Pucci a presentare Riciclattoli e a tenere un piccolo workshop.

 Volete costruire con noi mostriciattoli e altre creature fantastiche in un sacchetto? Scrivete e prenotatevi per i laboratori gratuiti!




So green: 10 idee green fai da te

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Riemergo. O meglio: riemergerò? Non lo so a dire il vero, mi sento davvero dispersiva in questo periodo, faccio e mi affanno, ma stringi stringi combino poco e arrivo a sera poco soddisfatta. Aggiungiamoci i soliti virus che non ci abbandonano nemmeno a primavera e il patatrac è fatto.

Ma go, Vale go me lo canto da sola, anzi go green direi, e quindi eccomi con 10 idee green (anzi 9 più 1 per l'esattezza) fai da te per la primavera:




  1. Decorate senza pietà i vostri vasi: pois, colori neon, contrasti, comunque sarà una gioia per gli occhi, come in questo caso
  2. I porta piante da appendere con la corda mi piaciono assai perché son semplici da fare e d'impatto, se poi son neon come questi ancor di più
  3. Riutilizzando vecchie scatole in latta e decorarle con fogli dorati per dargli un effetto anticato? Piace!
  4. Un mini giardino nelle confezioni delle uova, ovviamente mio, di certo è un'attività divertente anche per i più piccoli!
  5. Da copiare o da comprare su Etsy
  6. Deliziosi i cucchiaini fai da te per segnare la semina 
  7. Per una installazione, ma anche a casa o sul terrazzo coperto: bottigliette coloratissime da appendere
  8. Preferitissimi questi portavasi fatti con le perline, che dite? Ci proviamo?
  9. Ancora un'idea per i pollici killer, della serie arrangiamoci, ma con stile: succulente fai da te, in carta!
  10. E infine una utilissima guida su quali sono le migliori piante da tenere in casa:
amberinteriordesign.com





















Una supertazza per la festa della mamma

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Per una volta faccio qualcosa con parecchio anticipo e, devo dirvelo, la cosa mi rende parecchio orgogliosa, viste le mie abitudini consuete. Cosa, come? Dite che idee per la festa della mamma circolano da mesi sui blog "seri"? E vabbè oh, vabbè essere goal oriented, vabbè giocare d'anticipo, ma questo è davvero il mio massimo, ve lo dico.

Comunque io, amante delle tazze, del caffè e dei portapenne, mi son regalata la super tazza per la super mamma, giusto per pompare un po' il mio ego e perché mi sembrava un'idea carina:

Insomma una di quelle idee a costo (quasi zero) con anche limitatissimo dispendio di tempo che calzano proprio a pennello per le mamme e per la sottoscritta. Il metodo è lo stesso di questa tazza che avevo postato tempo fa, ma ribadisco:

Per realizzarla ti servono:

  • una tazza
  • colore indelebile per ceramica
  • forno per fissare il colore
Come si fa: 
  1. Disegna il tuo motivo, nel mio caso la mascherina da supermamma e la scritta (oddio ma ho a mano tremolante- in realtà ho scritto sull'umidiccio e il colore si è disperso così- mi tocca ripassarla, voi fate attenzione che la superficie sia bella pulita e asciutta!)
  2. Mettete in forno a 180 gradi per mezz'ora per fissare il colore.







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