Si. Può. Faaareeee!! Non è una citazione colta. Cioè, è una citazione, ma non colta; chi la indovina?
Soprattutto è il mio liberatorio giudizio dopo averla testata:
viaggiare con i bambini piccoli (2 e 4 anni, diciamo non l'età migliore visto che si muovono liberi, e non puoi più semplicemente metterli nel marsupio o nel passeggino e andar dove ti pare, ma ancora si stancano e tante cose non li interessano troppo) in città d'arte, anche organizzando all'ultimo, si può: il nostro
viaggio a Praga con bambini al seguitoè stato un successo!
Non so che tipo di viaggiatori tu sia. Io di quelle non fai da te, di più. Sarà che da piccola i miei mi
trascin mi portavano per musei e luoghi che di bambino compatibile non avevan nulla di nulla, manco i parchetti, per dirne una, e io dormivo ovunque anche di sasso in mezzo a un ristorante o in spiaggia. Sarà che per la fissa di non prenotare e andar all'avventura ci è capitato di farci in giornata, a ferragosto, dal
lago Balaton (in Ungheria) a Vienna a chiedere hotel per hotel, camera per camera, se c'era posto, fino ad arrivare in pieno centro di Vienna dove l'unica stanza disponibile era in una quattro stelle (o cinque?) fichissimo, dove mai saremmo stati normalmente, sarà che ci è capitato anche di parcheggiare il furgoncino attrezzato camper (detto il Tartarugo, e non a caso...chiedetevi perché!) e lì pernottato in radure, piazzette, luoghi sperduti (ché il campeggio, se glielo chiedete, non gli piaceva). Insomma son diventata peggio di loro: ai viaggi con i miei son naturalmente seguiti i campeggi in tenda, gli
interRail, le nottate in spiaggia, i giri dall'altra parte del mondo...
Tutto questo per dire: io non amo i viaggi organizzati, i villaggi, la bellezza di un hotel l'ho scoperta quando ho avuto il secondo figlio e col primo in spannolinamento, 35 gradi fissi e il marito all'estero, esaurita, gli ho detto: adesso mi porti in montagna, al fresco, in un family hotel: ora, subito, adesso!
I 6 giorni più riposanti della mia vita (da mamma, perlomeno): però poi, ora che son grandi (ehm, si fa per dire: 2 e 4 anni. Diciamo: adesso che non ci svegliamo più ogni santa ora tutte le notti) avevo proprio voglia di metterci alla prova in un viaggetto europeo, di tastare il terreno in vista di viaggi più lunghi e impegnativi con la famiglia.
Viaggiare con i bambini si può, ed è anche divertente provare a veder le città e i luoghi con occhi curiosi e attenti a tutt'altro rispetto a noi. Se poi i vostri dormono potete provarci fin da subito, che secondo me il modello di nano che non cammina è il meglio da trasportare in giro per il mondo.
Tornando a noi:
Praga. Semplicemente me ne sono innamorata. Non solo perché è obiettivamente splendida, l'architettuta dove i palazzi storici, il liberty e le costruzioni contemporanee si mescolano in maniera armoniosa e intelligente, ma è anche vibrante, vivace, io me la immaginavo tanto romantica, ma un po' meno contemporanea, mettiamola così. E invece ha un bel ritmo, i mezzi pubblici sono così tanti e passano così spesso che non abbiamo mai aspettato un tram più di tre minuti, giuro, c'è il wifi praticamente ovunque: insomma posso dirlo: fighissima!
Noi, chissà perché, ci siam concentrati sulle
mete per bambini, ma senza esagerare. Per me la prima cosa da fare per scoprire una città è semplicissima:
passeggiare, guardare i passanti, viverla come fosse anche un po' nostra.
Il primo giorno dopo aver lasciato le valigie a casa (siamo andati in macchina, visto che da Monaco son circa 3 ore e mezza), era già metà pomeriggio, quindi ci siam fatti un giro nel
centro storico, in lungo e in largo, perdendoci nelle viuzze, all'inizio senza cartina. Essendo giovedì non eran ancora così incredibilmente affollato come nei fine settimana, per fortuna. Per spostarci abbiamo scelto: l'immancabile
monopattino con cui il "grande" poteva scorazzare velocemente o anche farsi trascinare nei momenti di stanchezza e il
mitico mac laren volo, passeggino superleggero, il migliore di tutti per la sottoscritta.
A ovviamente per la vera dotazione del
piccolo viaggiatore, non poteva mancare il
mantello da supereroe! Il 4enne era così esaltato che non si è mai lamentato per la stanchezza o fatto un capriccio.
Ci siam fatti un gelato, passeggiato per le viuzze, visto la
torre del municipio, la
piazza della città vecchia immersa in una luce e in un'atmosfera rarefatta e magica, ascoltato la musica, sempre presente in queste giornate praghesi: io mi sono emozionata, non so se per la bellezza, per la sensazione di leggerezza e libertà che mi dà sempre viaggiare, per l'atmosfera davvero vibrante.
Mangiare. La cucina Ceca è molto simile a quella Tedesca (leggi: molta carne, soprattutto di maiale, cavoli, e buona birra), quindi per noi da un lato non era particolarmente interessante da scoprire, vivendo in Germania, dall'altro non rappresenta un problema mangiare ovunque, essendo abituati. Per cena abbiamo deciso di approfittare dell'unica giornata da previsioni non piovosa e fredda per mangiare all'aperto (i miei bambini son piuttosto
casinar vivacciotti e non stanno seduti a lungo, quindi se si può mangiare all'apero per noi è sempre la situazione più sostenibile) e in maniera molto free. Quindi siamo ritornare verso
piazza della Repubblica, dove avevamo avvistato un
mercatino e anche tavoloni e panche e ci siam fatti di hot dog con wursteloni locali e birra. Eravamo circondati solo da persone del posto, cosa che a me piace sempre, quindi se il genere vi piace, lo consiglio vivamente!
Poi siamo passati per la
torre dell'orologio e per il
Ponte Carlo (e tutte le vie attorno, belle eh, ma per me tropo affollate!) Tutti consigliano di vederlo di notte, col buio, e deve esser davvero suggestivo in effetti, noi abbiam scelto il tramonto, anche perché essendo attorno al solsitizio d'estate avremmo fatto davvero troppo tardi coi pupi ormai stanchi. Quindi abbiamo passeggiato sul
lungofiume e siam tornati a casa a piedi, scoprendo che il fiume è un'aera della città davvero vissuta, vivace e romantica insieme: pensate che alla sera affittano pedalò e ti dotano di lanterne. Ecco magari i bambini piccoli rischiano il tuffo, ma se siete in coppia o con figli più grandicelli secondo me dev'essere davvero magico.
La
notte. E
vabbè. Ve l'ho detto perché per un po' abbiam rinunciato a viaggiare alla nostra maniera? Perché avendo due pupi della specie
nondormo! non volevo spender soldi per poi trovarmi come una zombie in giro per splendide città che temevo di non godermi. Ecco, benché i nostri standard notturni sian molto migliorati, non abbiam dormito. Anzi a metà notte abbiam dovuto scambiarci i letti e dividerci i pupi. Ed è lì che ho scoperto che il 2enne si muove un sacco, ti dorme addosso, abbracciando il biberon, ma anche dandotelo in testa. E quando albeggia (molto presto, consderando che è giugno e non ci son persiane o tapparelle o tende scure) e ti metti il cuscino in faccia lui trova carino sdraiarcisi sopra.
Anche se vederli dormire mi fa sempre una tenerezza incredibile...