Pronti, via! Eccomi alla grande svolta, non senza un pizzico di ansia che mi stringe, solo un po', lo stomaco. I quaranta fanno paura, fa impressione dirlo ad alta voce, quasi.
Secondo me si festeggiano per esorcizzare: il giro di boa, le responsabilità che sono sempre di più, la paura del tempo che passa, le strade che si chiudono e quei treni di possibilità che non passeranno più. E che festa sia, allora, non una sola, ma tanti piccoli incontri, abbracci, bicchieri che tintinnano, sì voglio abbracciare le persone a cui voglio bene, che non vedo mai e voglio coccolarmi e concedermi qualche vizio!
Mi guardo allo specchio e so di non dimostrarli questi anni, sì ho le occhiaie (regalo forse più delle notti insonni che mi hanno regalato i bambini che dell'età), ma sembro più stanca che sulla via del tramonto! Sì ho qualche chiletto da buttar giù nelle zone critiche, che poi quei chili forse son gli stessi che mi regalano l'apparenza di qualche anno in meno sul viso eh, quindi ho continuo a prendere due chili all'anno e divento una polpetta, ma forever green, o mi dedico al mio aspetto in maniera più mirata. Che poi è questo no? Perché si ammetto che quelle prime rughe non è che mi facciano impazzire di orgoglio, anche se anche io come la Magnani vorrei poter dire (parafrasando) di amarle perché me le sono guadagnate, un po' mi rugano!
Ma il punto è che quando non mi piaccio, c'è qualcosa da mettere a posto. No, non con la chirurgia o la medicina estetica, ma prima di tutto nella mia vita. Prendendomi più cura di me stessa, regalandomi più tempo e attenzioni e chiarendo i miei reali obiettivi, per non farmi troppo distrarre e opprimere da incombenze che non mi portano là dove vorrei essere.
Per il resto io mi sento energica, piena di idee (fin troppe) e entusiasmo, continuo a amare le collane strambe al posto dei diamanti, i colori (e sporcarmici le mani), le righe e i pois, le chiacchiere con le amiche davanti a un bicchiere di vino, il gelato, i miei fantastici pupattoli che crescono così in fretta (è più in loro che vedo il tempo che passa, se devo essere sincera), gli abbracci, le risate di pancia fino alla lacrime, i filmoni, i buoni libri, viaggiare, scrivere, costruire, inventare, progettare, sognare, i baci e tutto quello che mi emoziona. Sono emotiva, iperattiva, disordinata, ipesensibile e poco inquadrata (per restar sul vago). Alla fine sono le stesse cose che amavo a 18 a ben pensarci. ANche se sono meno egoriferita, e comincio finalmente a capirmi di più!
Ammetto che il mio fisico non sopporta più i superalcolici come un tempo, ha bisogno di molte più ore di sonno, e mal sopporta i carboidrati che un tempo erano in pratica la mia unica fonte di sostentamento (insieme agli aperitivi. Mangiavo e bagordavo tre volte tanto rispetto ad ora e entravo in una taglia 38 accidenti a me!). Che io sono meno paziente, non sopporto più relazioni che non mi danno nulla e magari mi sottraggono energie, e da vera anziana sono più intollerante e mi commuovo per un nonnulla. Ah se prima ero molto sobria nel vestire, sto cominciando a concedermi degli eccessi (sto sognando dei sandali glitterati che mai e poi mai avrei guardato solo qualche mese fa): insomma diventerò una vecchia eccentrica e senza filtri, me lo sento. E va bene così!
Insomma rientro in un profilo medio, ma imparo ogni giorno a volermi un po' più bene così come sono, a conoscermi meglio e a godere di quello che ho. La strada è ancora lunga e io trovo che la bellezza di questo percorso che non si sa quanto a lungo ci è dato percorrere, è il poter continuare a imparare e a crescere, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Se qualcuna di voi volesse una collana di riciclo come la mia vi servono:
Come si fa:
Secondo me si festeggiano per esorcizzare: il giro di boa, le responsabilità che sono sempre di più, la paura del tempo che passa, le strade che si chiudono e quei treni di possibilità che non passeranno più. E che festa sia, allora, non una sola, ma tanti piccoli incontri, abbracci, bicchieri che tintinnano, sì voglio abbracciare le persone a cui voglio bene, che non vedo mai e voglio coccolarmi e concedermi qualche vizio!
Mi guardo allo specchio e so di non dimostrarli questi anni, sì ho le occhiaie (regalo forse più delle notti insonni che mi hanno regalato i bambini che dell'età), ma sembro più stanca che sulla via del tramonto! Sì ho qualche chiletto da buttar giù nelle zone critiche, che poi quei chili forse son gli stessi che mi regalano l'apparenza di qualche anno in meno sul viso eh, quindi ho continuo a prendere due chili all'anno e divento una polpetta, ma forever green, o mi dedico al mio aspetto in maniera più mirata. Che poi è questo no? Perché si ammetto che quelle prime rughe non è che mi facciano impazzire di orgoglio, anche se anche io come la Magnani vorrei poter dire (parafrasando) di amarle perché me le sono guadagnate, un po' mi rugano!
Ma il punto è che quando non mi piaccio, c'è qualcosa da mettere a posto. No, non con la chirurgia o la medicina estetica, ma prima di tutto nella mia vita. Prendendomi più cura di me stessa, regalandomi più tempo e attenzioni e chiarendo i miei reali obiettivi, per non farmi troppo distrarre e opprimere da incombenze che non mi portano là dove vorrei essere.
Per il resto io mi sento energica, piena di idee (fin troppe) e entusiasmo, continuo a amare le collane strambe al posto dei diamanti, i colori (e sporcarmici le mani), le righe e i pois, le chiacchiere con le amiche davanti a un bicchiere di vino, il gelato, i miei fantastici pupattoli che crescono così in fretta (è più in loro che vedo il tempo che passa, se devo essere sincera), gli abbracci, le risate di pancia fino alla lacrime, i filmoni, i buoni libri, viaggiare, scrivere, costruire, inventare, progettare, sognare, i baci e tutto quello che mi emoziona. Sono emotiva, iperattiva, disordinata, ipesensibile e poco inquadrata (per restar sul vago). Alla fine sono le stesse cose che amavo a 18 a ben pensarci. ANche se sono meno egoriferita, e comincio finalmente a capirmi di più!
Ammetto che il mio fisico non sopporta più i superalcolici come un tempo, ha bisogno di molte più ore di sonno, e mal sopporta i carboidrati che un tempo erano in pratica la mia unica fonte di sostentamento (insieme agli aperitivi. Mangiavo e bagordavo tre volte tanto rispetto ad ora e entravo in una taglia 38 accidenti a me!). Che io sono meno paziente, non sopporto più relazioni che non mi danno nulla e magari mi sottraggono energie, e da vera anziana sono più intollerante e mi commuovo per un nonnulla. Ah se prima ero molto sobria nel vestire, sto cominciando a concedermi degli eccessi (sto sognando dei sandali glitterati che mai e poi mai avrei guardato solo qualche mese fa): insomma diventerò una vecchia eccentrica e senza filtri, me lo sento. E va bene così!
Insomma rientro in un profilo medio, ma imparo ogni giorno a volermi un po' più bene così come sono, a conoscermi meglio e a godere di quello che ho. La strada è ancora lunga e io trovo che la bellezza di questo percorso che non si sa quanto a lungo ci è dato percorrere, è il poter continuare a imparare e a crescere, giorno dopo giorno, anno dopo anno.
Se qualcuna di voi volesse una collana di riciclo come la mia vi servono:
- cartoni delle uova
- colori acrilici/ o tempere e pennello
- ago grosso e filo
- forbici
- io ho messo qualche pom pon e cerchietto sbarluccicante (sto invecchiando così)
Come si fa:
- Colorate con tempere/acrilici o anche acquarelli se vi sentite particolarmnete romantiche, il cartone delle uova (la parte concava).
- Lasciate asciugare e poi ritagliate i singoli "porta uova".
- Se volete decorateli all'interno, con pom pon, perlini carta colorata: quello che vi piace e avete in casa da immolare, insomma.
- Cucite insieme i vari fiori con ago e filo. POtete usare lo stesso filo ad esempio di lana o cotone colorato per la collana o utilizzre una catenella o quello che più vi piace!