Oggi ho deciso di allontanarmi un po' dal consueto tema natalizio. Metto da parte stelline, regali e renne, perché mi piacerebbe attirare la vostra attenzione solo qualche minuto su un problema più grande, ovvero quello che sta succedendo in Siria. Lo so, niente colori brillanti, niente di cui sorridere, niente magia di Natale, ma per favore: concedetevi qualche minuto per leggere. Credo che per quanto limitata sia la mia influenza come blogger, sia utile qualche volta cercare di utilizzarla per scopi importanti.
Taciuto dai nostri giornali e telegiornali. Accantonato dalle nostre coscienze, come quegli orrori che sentiamo di non poter sopportare, e scappiamo. O almeno: io lo faccio, lo ammetto e sì, me ne vergogno. Una saggia amica che da mesi posta link a cui non dico che non faccio caso, ma che ho paura di aprire. Ho paura delle immagini di violenza e guerra. Ho paura di vedere i corpi dei bambini. Ma la mia paura si trasforma in negazione, perdita di coscienza. E questo equivale a abbandonare un popolo intero.
Le nostre fughe, la nostra scelta di non guardare sono fughe dalla responsabilità. La responsabilità individuale e collettiva che mai dovremmo accantonare. E forse, a Natale più che mai, dovremmo ricordarcene.
Il 21 agosto è stato colpito con armi chimiche un sobborgo di Damasco. Sono morte più di 1400
persone, fra cui molti bambini, secondo un rapporto della Casa Bianca. Gli Stati Uniti accusano il presidente siriano Assad, dicendo di avere prove. Il governo di Damasco nega e accusa i ribelli.
Ed è quello che succede davvero. Dove non arrivano i cecchini, arrivano le malattie, la malnutrizione, il freddo, la mancanza di tutti i beni primari. I bambini muoiono letteralmente di freddo.
(Attenzione: ho scelto appositamente foto non troppo forti, ma le immagini parlano da sè).
Cosa possiamo fare? Informarci, informare, sensibilizzare. L'associazione @uxilia organizza convogli con materiali da portare ad esempio nel campo profughi di Atma. Al momento stanno raccogliendo lana per l'iniziativa il nodo dell'amore per rendere autonomo sul piano finanziario il campo profughi.
Oppure si può fare una donazione:
Nella causale del versamento specificate BAMBINI SIRIANI
@uxilia ONLUS
via Carraria n°99 Cividale del Friuli (UD) -Italy
Bollettino C/C postale 61925293
Bonifico IBAN: IT 15 H 07601 02200 000061925293
5 per mille C.F. 90106360325
Un'altra associazione che si occupa della questione siriana ad esempio mandando dei survival kits a cui si possono fare donazioni è Mosaicsyria.
Bambini...i veri eroi di questa guerra...nonostante tutto trovano la forza per giocare e sorridere...
Per maggiori informazioni: Osservatorio sui diritti umani in Siria.Pagina FB di Sebastiano Nino Fezza reporter in Siria che si impegna perchè questa realtà non venga dimenticata. Questo è il suo blog e le foto pubblicate sono le sue.
I bambini in Siria continuano a morire, sotto il fuoco dei cecchini, ma anche di freddo e malattie. E se fossero i nostri figli?
Taciuto dai nostri giornali e telegiornali. Accantonato dalle nostre coscienze, come quegli orrori che sentiamo di non poter sopportare, e scappiamo. O almeno: io lo faccio, lo ammetto e sì, me ne vergogno. Una saggia amica che da mesi posta link a cui non dico che non faccio caso, ma che ho paura di aprire. Ho paura delle immagini di violenza e guerra. Ho paura di vedere i corpi dei bambini. Ma la mia paura si trasforma in negazione, perdita di coscienza. E questo equivale a abbandonare un popolo intero.
Le nostre fughe, la nostra scelta di non guardare sono fughe dalla responsabilità. La responsabilità individuale e collettiva che mai dovremmo accantonare. E forse, a Natale più che mai, dovremmo ricordarcene.
Ma cosa succede in Siria? (prendo in prestito le parole di @uxilia for children, un'associazione che si occupa tra le altre cose proprio di aiutare la popolazione siriana:
La Siria vive da due anni in una situazione di guerra civile che interessa tutte le aree del paese. Nello scontro armato si oppongono forze governative leali al Presidente Bashar al-Assad e un’opposizione riunita nella Coalizione Nazionale Siriana.Il conflitto è iniziato con una semplice manifestazione di piazza il 15 marzo 2011, sfociata poi in arresti e rivolte su base nazionale. Le proteste che chiedevano l’instaurazione di un regime democratico si sono trasformate in continui e sanguinosi scontri. Da sempici protese si è passati all’utilizzo di armi sempre più pesanti fino ad arrivare ad uno stadio di guerra generale. Ad oggi si contano circa 40.000 morti dei quali 3.800 bambini. Uno dei drammi di questa guerra è il grande numero di rifugiati. Una parte di questi hanno raggiunto i paesi limitrofi come Giordania, Libano, Iraq e Tutchia. Il numero dei rifugiati registrati dall’UNHCR raggiunge le 700.000 persone, la maggior parte dei quali donne e bambini. I rifugiati vivono in alloggi di fortuna trovati lungo la strada, a volte anche stalle di animali o vivono in campi di fortuna. I campi organizzati dove arriva il sostegno delle associazioni internazionali si trovano all’esterno del Paese.
Il 21 agosto è stato colpito con armi chimiche un sobborgo di Damasco. Sono morte più di 1400
persone, fra cui molti bambini, secondo un rapporto della Casa Bianca. Gli Stati Uniti accusano il presidente siriano Assad, dicendo di avere prove. Il governo di Damasco nega e accusa i ribelli.
Ma, di più, scrive lo Spiegel:
Quello che le armi chimiche non sono state in grado di fare, ora lo crea lentamente la fame: la distruzione di una città. Senza (...) clamore pubblico in tutto il mondo e senza sforzi propagandistici da Damasco per coprire l'approccio : "Lasciateli morire di fame per un po'".Ed è quello che succede davvero. Dove non arrivano i cecchini, arrivano le malattie, la malnutrizione, il freddo, la mancanza di tutti i beni primari. I bambini muoiono letteralmente di freddo.
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Foto Sebastiano Nino Frezza |
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Foto: Sebastiano Nino Frezza |
Cosa possiamo fare? Informarci, informare, sensibilizzare. L'associazione @uxilia organizza convogli con materiali da portare ad esempio nel campo profughi di Atma. Al momento stanno raccogliendo lana per l'iniziativa il nodo dell'amore per rendere autonomo sul piano finanziario il campo profughi.
Oppure si può fare una donazione:
Nella causale del versamento specificate BAMBINI SIRIANI
@uxilia ONLUS
via Carraria n°99 Cividale del Friuli (UD) -Italy
Bollettino C/C postale 61925293
Bonifico IBAN: IT 15 H 07601 02200 000061925293
5 per mille C.F. 90106360325
Un'altra associazione che si occupa della questione siriana ad esempio mandando dei survival kits a cui si possono fare donazioni è Mosaicsyria.
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Scrive l'autore Sebastiano Nino Frezza: |
Per maggiori informazioni: Osservatorio sui diritti umani in Siria.Pagina FB di Sebastiano Nino Fezza reporter in Siria che si impegna perchè questa realtà non venga dimenticata. Questo è il suo blog e le foto pubblicate sono le sue.
Ed ora scusate il salto brusco di tono, vi confesso che mi son chiesta a lungo se dividere o no i post con argomenti così diversi, che al primo sguardo quantomeno stridono, ma credo di no: credo che ci siano temi che debbano entrare nel quotidiano, anche se un po' a forza: solo così possiamo viverli, affrontarli, in qualche modo. Dunque vi ricordo che per la #tomboladellavvento prosegue anche oggi: Sara aka Nuvolosità variabile un nuovo video con il suo Biglietto d'auguri (n.14 della riffa).
A Natale, pensiamo a chi ha davvero bisogno di aiuto!
A Natale, pensiamo a chi ha davvero bisogno di aiuto!
Vi lascio con le parole affilate e salutari di Primo Levi:
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.